La felicità che Dio ci dona è molto più grande di qualsiasi cosa il mondo possa offrire. La Gioia divina dura per sempre, è eterna. Quando qualsiasi altra cosa svanisce, quella gioia rimane.
Nello Yoga si parla generalmente di Viparita Karani come di una vera e propria posizione, simile a Sarvangasana, in cui siamo appoggiati sulle spalle, il busto e le gambe in alto e le mani appoggiate alla zona lombo sacrale a sorreggerli.
A livello più sottile Viparita Karani è un Mudra, un sigillo, un gesto simbolico e potente utilizzato per veicolare il prana verso i centri sottili del cervello e favorire il risveglio della Kundalini, il serpente energetico dormiente alla base della sushumna o spina dorsale esoterica.
Se consideriamo però il significato di Viparita Karani, ossia processo invertito, possiamo riflettere sul fatto che tutto il nostro cammino spirituale e di ricerca interiore si basa su questo principio.
Fin quando, infatti, l’essere umano non intraprende un serio lavoro su di sé o sadhana, egli tende a essere trasportato per inerzia verso l’esterno e verso la materia.
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Nel Kriya Yoga diamo grandissima importanza al lavoro sul respiro, attraverso pratiche di pranayama specifiche e potenti. Questo perché la mente, il respiro e il prana sono strettamente collegati tra loro e, lavorando sul respiro, che è il ponte di collegamento tra gli altri due, noi riusciamo a calmare e indirizzare verso i giusti canali anche la mente e il prana.
Nel Kriya Yoga inoltre lavoriamo sul flusso del prana nella spina dorsale, canalizzandolo costantemente in dentro e verso l’alto. Questo crea all’inizio una frizione contraria alla “normalità”.
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Gli insegnamenti del Maestro sull'arte di vivere in modo Yogico.
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Questo di seguito è un vero e proprio piccolo manuale di istruzioni per praticare il saluto al sole.
La parola sanscrita surya significa sole, mentre namaskar deriva da namas, ossia “inchinarsi” o“adorare”, e condivide la stessa radice con namaste (te significa tu). Non è un caso che il saluto al sole comincia e finisce con le mani giunte al centro del cuore, proprio a sigillare una vera propria forma di preghiera dinamica offerta al sole.
Esistono diverse forme e varianti, a seconda delle scuole, ma il Suryanamaskar classico è formato da una serie di 12 posizioni che vengono ripetute in successione e in cui si alternano un piegamento in avanti con uno all’indietro, allungando al massimo delle proprie possibilità la colonna vertebrale in ogni movimento.
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