Nei testi vedici viene fornita una mappa da seguire per raggiungere il successo olistico e coronare lo scopo di questa vita. I quattro motivi o scopi della vita vengono chiamati Purushartha, che letteralmente significa obiettivo o scopo (Artha) del Sé (Purusha). Essi sono:
Artha (qui inteso come valori economici, ricchezza, benessere).
Kama (piacere, si occupa dei valori psicologici).
Dharma (rettitudine, legge o dovere, ha a che fare con i valori morali).
Moksha (liberazione della coscienza, illuminazione. Ha a che fare con i valori spirituali)
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Il cibo che ingeriamo diventa parte di noi stessi e ha un’influenza molto forte sul corpo e sulla mente stessa. Lo Yoga dà grande importanza all’alimentazione e dice che esistono tre tipi di cibo: Sattvico (da Sattva, luce, purezza), Rajasico (da Rajas, movimento, attività), Tamasico (da Tamas, buio, inerzia, pesantezza). Il cibo sattvico rende la nostra macchina bioenergetica pura e leggera, creando energia e aiutando il sistema a disintossicarsi, esso è ricco di prana o energia vitale.
Tratto da "Le 7 pratiche del Kriya Yoga"
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Lo scopo della vita è di essere liberi dalla sofferenza e di raggiungere l'infinita coscienza della beatitudine - e questo è Dio. Il peccato più grande è l'ignoranza, non sapere cos’è la vita e qual è il suo scopo; e la più grande virtù è la saggezza: conoscere il significato e lo scopo della vita e del suo Creatore. Sapere che non siamo piccoli esseri umani, ma che siamo una cosa sola con Lui, è saggezza. Il regno di Dio non è tra le nuvole, in un determinato punto dello spazio; è proprio dietro l'oscurità che percepisci ad occhi chiusi. Dio è Coscienza; Dio è Esistenza assoluta; Dio è sempre nuova gioia. Questa gioia è onnipresente. Senti la tua unità con quella gioia. Risiede dentro di te e comprende l'infinito. Oltre i grossolani confini vibratori della materia, l'Immutabile Infinito regna in tutta la sua maestosità e vastità.
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La legge del karma stabilisce che ogni azione produce un risultato simile, ha quindi delle conseguenze e a tempo debito darà i suoi frutti. Bisogna aggiungere che quando parliamo di azione intendiamo anche gli atti mentali e quindi i pensieri e soprattutto le emozioni. Quindi, ad esempio, sia che io abbia pensieri di rabbia, odio o avversione verso una persona, o che arrivi a compiere degli atti di violenza verso la stessa, sto creando dei nodi karmici che mi terranno legato a quella persona, fin quando non capisco e trasformo quella emozione negativa attraverso l’amore e la trascendenza. Se non risolvo quel karma durante questa vita, esso rimarrà in forma germinale per ritornare in una prossima incarnazione e mi porterà a confrontarmi di nuovo con quell’anima, fin quando non sarà risolto o trasceso.
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Scoprire chi siete veramente e chi invece credete di essere
Gnothi seauton, conosci te stesso, erano le parole incise all’entrata del tempio di Delfi, sede dell’oracolo sacro ad Apollo, nell’antica Grecia. Queste parole indicano una delle verità più profonde, che va ben oltre lo scoprire il proprio futuro e quale azione intraprendere in una situazione futura particolare. Esse inoltre implicavano che la conoscenza più importante è quella che riguarda la nostra vera natura, “Chi sono io?”, “Cosa sono io?”.
Sono cioè questo corpo fisico e questa personalità che ha un inizio, una serie di cambiamenti costanti, accompagnati da esperienze basate sulla legge della dualità, nella quale c’è un susseguirsi continuo di opposti (piacere/dolore, bello/brutto, giorno/notte, simpatie/antipatie, amore/odio, vita/morte e così via) e che poi deve inevitabilmente finire? Tutto si riduce a una routine meccanica che comprende lavorare, mangiare, fare sesso, dormire, crescere figli, guardare la tv, uscire a cena, invecchiare e inevitabilmente morire, senza aver capito perché sono qui e in definitiva chi sono? O forse hanno ragione i saggi e i maestri di tutte le tradizioni quando affermano (e lo fanno TUTTI, invariabilmente) che noi siamo un’anima immortale e perfetta?
Visto che nelle condizioni normali, in cui possiamo solo cercare di capire la verità con gli strumenti che abbiamo, e cioè i sensi, la mente e l’intelletto, non riusciamo arrivare a concepire ciò che è oltre i nostri sensi, dobbiamo allora utilizzare come punto di partenza lo studio e la fede in ciò che hanno detto i grandi saggi, coloro che hanno trasceso gli strumenti mente/sensoriali e sono andati oltre, indicandoci, pur con la fallacità del linguaggio, la verità che gli era stata rivelata.
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