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Newsletter e Post KYA

Post Novembre 2022: Il Karma cosmico e individuale

Post Novembre 2022: Il Karma cosmico e individuale - Kriya Yoga Ashram ®

La legge del karma stabilisce che ogni azione produce un risultato simile, ha quindi delle conseguenze e a tempo debito darà i suoi frutti. Bisogna aggiungere che quando parliamo di azione intendiamo anche gli atti mentali e quindi i pensieri e soprattutto le emozioni. Quindi, ad esempio, sia che io abbia pensieri di rabbia, odio o avversione verso una persona, o che arrivi a compiere degli atti di violenza verso la stessa, sto creando dei nodi karmici che mi terranno legato a quella persona, fin quando non capisco e trasformo quella emozione negativa attraverso l’amore e la trascendenza. Se non risolvo quel karma durante questa vita, esso rimarrà in forma germinale per ritornare in una prossima incarnazione e mi porterà a confrontarmi di nuovo con quell’anima, fin quando non sarà risolto o trasceso.

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Post ottobre 2022: Scoprire chi siete veramente e chi invece credete di essere

Post ottobre 2022: Scoprire chi siete veramente e chi invece credete di essere - Kriya Yoga Ashram ®

Scoprire chi siete veramente e chi invece credete di essere

Gnothi seauton, conosci te stesso, erano le parole incise all’entrata del tempio di Delfi, sede dell’oracolo sacro ad Apollo, nell’antica Grecia. Queste parole indicano una delle verità più profonde, che va ben oltre lo scoprire il proprio futuro e quale azione intraprendere in una situazione futura particolare. Esse inoltre implicavano che la conoscenza più importante è quella che riguarda la nostra vera natura, “Chi sono io?”, “Cosa sono io?”.

Sono cioè questo corpo fisico e questa personalità che ha un inizio, una serie di cambiamenti costanti, accompagnati da esperienze basate sulla legge della dualità, nella quale c’è un susseguirsi continuo di opposti (piacere/dolore, bello/brutto, giorno/notte, simpatie/antipatie, amore/odio, vita/morte e così via) e che poi deve inevitabilmente finire? Tutto si riduce a una routine meccanica che comprende lavorare, mangiare, fare sesso, dormire, crescere figli, guardare la tv, uscire a cena, invecchiare e inevitabilmente morire, senza aver capito perché sono qui e in definitiva chi sono? O forse hanno ragione i saggi e i maestri di tutte le tradizioni quando affermano (e lo fanno TUTTI, invariabilmente) che noi siamo un’anima immortale e perfetta?

Visto che nelle condizioni normali, in cui possiamo solo cercare di capire la verità con gli strumenti che abbiamo, e cioè i sensi, la mente e l’intelletto, non riusciamo arrivare a concepire ciò che è oltre i nostri sensi, dobbiamo allora utilizzare come punto di partenza lo studio e la fede in ciò che hanno detto i grandi saggi, coloro che hanno trasceso gli strumenti mente/sensoriali e sono andati oltre, indicandoci, pur con la fallacità del linguaggio, la verità che gli era stata rivelata.

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POST SETTEMBRE 2022:

POST SETTEMBRE 2022: - Kriya Yoga Ashram ®

Riflessioni sulla saggezza Yoga

Le 5 qualità del successo nella ricerca spirituale

 

Nel primo capitolo del suo trattato, o Samadhi Pada, il grande saggio Patanjali, al sutra 20, ci fornisce uno spunto secondo me fondamentale, elencando 5 qualità da coltivare che possono aiutare il sadhaka, o colui che pratica lo Yoga, ad arrivare allo stato di coscienza più alta, o Asamprajnata samadhi.

Queste qualità, in realtà, possono aiutare l’individuo a qualunque livello si trovi sul suo percorso di crescita e possono essere applicate in ogni situazione di vita, che sia il lavoro, le relazioni, lo sport, l’alimentazione, la musica, l’arte e così via.

Il sutra, o versetto recita così: Sradda Viryam Smrti Samadhi Prajna Purvaka Itaresam.

Tradotto: Per alcuni ricercatori, la fede, il coraggio e il vigore, la memoria, il samadhi e il saggio discernimento precedono l’ottenimento di asamprajnata samadhi.

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Post agosto 2022: Vivere lo Yoga nel mondo

Post agosto 2022: Vivere lo Yoga nel mondo - Kriya Yoga Ashram ®

La realizzazione del Sè e l'importanza della pratica

La realizzazione del Sè e l'importanza della pratica - Kriya Yoga Ashram ®

La realizzazione del Sè e l'importanza della pratica

La realizzazione del Sè non è qualcosa che si può imparare dai libri; viene solo attraverso l'esperienza personale. La realizzazione della Verità, l'esperienza di Dio – non solo il dogma – è ciò che ogni religione dovrebbe portare ai suoi seguaci. Non voglio che le persone pensino di poter raggiungere la realizzazione semplicemente ascoltando gli altri o leggendo libri. Devono esercitarsi su ciò che leggono e ascoltano. Devi conoscere la differenza tra immaginazione, conoscenza teorica e vera realizzazione. Potresti nutrirti ascoltando solo un discorso sul cibo? Conoscere il cibo solo in teoria significa rimanere sempre affamati. Devi mangiare per soddisfare la fame. Quindi colui che cerca continuamente nuove dottrine ma non le mette in pratica nella sua vita è in continua fame spirituale. L'uomo di autorealizzazione conosce una beatitudine che non può essere paragonata a nulla in questo mondo. La sua gioia è indipendente da qualsiasi oggetto o esperienza sensoriale. È una felicità incomparabile che non può essere descritta a parole. Tale gioia è conosciuta come sattvik-ananda (pura beatitudine). La realizzazione di Dio è lo stato più difficile da raggiungere. Nessuno s’illuda, né pensi che qualcun altro possa "dargliela". Ogni volta che cadevo in uno stato di ristagno mentale, il mio Maestro non poteva fare nulla per me. Ma non ho mai rinunciato a cercare di tenermi in sintonia con lui eseguendo allegramente qualunque cosa mi chiedesse di fare. "Sono venuto da lui per la realizzazione di Dio", ho ragionato, "e devo ascoltare ogni suo consiglio".

Commento:

I grandi Yogi indiani dicono che vale più un grammo di pratica che una tonnellata di teoria. Quanto è vera questa affermazione, e quanti ricercatori ho conosciuto che, pur essendo sinceramente alla ricerca della Verità, continuano ad annaspare affannosamente dietro libri, conferenze, maestri veri o autoproclamati, non riuscendo a capire che per sfamarsi devono assaggiare loro stessi il cibo dell’estasi meditativa. Continuano in questo modo a cercare scorciatoie e trucchi vari per arrivare a ciò che può essere raggiunto solo applicando con costanza, risolutezza ed entusiasmo le pratiche insegnate da un vero Maestro e che può richiedere tanto tempo quanto il nostro karma, lo sforzo personale e la Grazia (Kripa) del Divino ci concede.

Patanjali dice che si arriva al risveglio spirituale attraverso la pratica (Abhyasa) e il distacco (Vairagya) e che ci sono 4 punti fondamentali da rispettare affinché la pratica possa dare i suoi frutti al meglio:

1-      Deve essere eseguita correttamente o asevitah. Per questo è importante almeno all’inizio la guida di un maestro esperto che guidi il sadhaka e gli insegni la corretta esecuzione delle tecniche. Una pratica corretta può portare alla liberazione della coscienza, mentre una sbagliata può essere una perdita di tempo, non darci tutti i risultati che potremmo ottenere, o addirittura essere dannosa.

2-      La pratica deve essere eseguita regolarmente e senza interruzioni o nairantaya, ossia deve divenire un lavoro svolto a tempo pieno, che come un filo continuo deve tessere la trama di ogni giorno della nostra vita. Non puoi pensare di arrivare alla realizzazione del Sé praticando a giorni alterni, quando ne hai voglia, o nei fine settimana. Regolarmente significa che stabilisco una sadhana e la porto a termine ogni giorno.

3-      Praticare con devozione e dedizione totale o satkara, significa che ho fede negli insegnamenti e nei Maestri della tradizione che seguo e sono certo che se pratico in certo modo arriverò alla meta. Mi dedico così con tutto me stesso alla sadhana ed elimino tutto ciò che non è affine a essa e tutto ciò che non è essenziale. Tenersi in sintonia con la coscienza del Proprio Guru o di un grande Maestro è fondamentale, perché permette col tempo di elevare le nostre vibrazioni, rendendole affini alle Sue.

4-      Per un lungo tempo o dirghakala, significa che non posso aspettarmi di risvegliarmi in un giorno o con qualche mese di pratica, a meno di non avere un karma eccezionale. Significa che sono determinato a portare avanti la mia dedizione allo Yoga fino alla fine di questa vita terrena. Lungo tempo significa quindi niente di meno che tutta la vita.

Giovanni (Mukundadas)

Meditazione nella tradizione del Kriya Yoga

Meditazione nella tradizione del Kriya Yoga - Kriya Yoga Ashram ®

Kriya Natha Yoga

Kriya Natha Yoga - Kriya Yoga Ashram ®

Kriya Hatha Yoga

Kriya Hatha Yoga - Kriya Yoga Ashram ®

Vinyasa Yoga

Vinyasa Yoga - Kriya Yoga Ashram ®

Brahmana e Langhana Kriya

Brahmana e Langhana Kriya - Kriya Yoga Ashram ®

Ashtanga Vinyasa Yoga guidata

Ashtanga Vinyasa Yoga guidata - Kriya Yoga Ashram ®

Ashtanga Vinyasa Mysore style

Ashtanga Vinyasa Mysore style - Kriya Yoga Ashram ®

Kriya Kundalini

Kriya Kundalini - Kriya Yoga Ashram ®

Esercizi di ricarica pranica cosciente/Naya Yogoda

Esercizi di ricarica pranica cosciente/Naya Yogoda - Kriya Yoga Ashram ®

Personal

Personal - Kriya Yoga Ashram ®